FREUD
Freud conosciuto come il padre della psicoanalisi, nacque a Freiberg. Le sue teorie costituirono una vera e propria rivoluzione nel pensiero occidentale ed ebbero ripercussioni sulle più svariate discipline (letteratura, filosofia, arte, sociologia).
Secondo Sigmund Freud, al contrario di ciò che si credeva al tempo, la “psiche” (mente) di un soggetto non è dominata da processi consapevoli ma, soprattutto, da un’attività inconscia. La mente dell’uomo è paragonabile ad un iceberg, in cui l’inconscio costituisce la struttura prevalente, mentre solo la punta visibile è rappresentata dal conscio.
L’inconscio è diviso secondo Freud in due zone:
1. il “preconscio”: formato da contenuti che sono solo temporaneamente inconsci ma che, attraverso uno sforzo di attenzione, possono essere riportati alla luce.
2. l’“inconscio” o “rimosso”: formato da elementi che sono mantenuti inconsci da una forza, detta “rimozione”, che può essere aggirata solo grazie a particolari tecniche psicoanalitiche.
1. Sogni. Per Freud, questi sono: “l’appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso)”. Il contenuto manifesto del sogno, infatti, cela un desiderio nascosto, inaccettabile che, per questo, viene censurato e trasformato in una forma diversa. Interpretare i sogni significa dunque scorgere ciò che l’Es non è riuscito a esprimere in forma diretta.
2. Contrattempi quotidiani. I contrattempi, i lapsus, le dimenticanze, secondo Freud, costituiscono un compromesso tra l’intenzione cosciente e quella inconscia. Perdere, ad esempio, un oggetto succede perché associamo ad esso un sentimento negativo.
3. Sintomi nevrotici. Anche il sintomo, come il sogno manifesto, nasce nel momento in cui gli impulsi dell’Es rimossi si esprimono in altra forma. Secondo Freud tali specifici impulsi sono sempre di origine sessuale.
4. Arte. Come il sogno, anche la produzione artistica, è un soddisfacimento di un desiderio inconscio e costituisce la forma più evidente di sublimazione (guarda commento n.2). Oltre a trasfigurare in una produzione “bella” e accettabile un contenuto ritenuto inaccettabile, l’artista e l’arte costringono lo spettatore a fare i conti con se stesso, in quanto viene risvegliato in lui qualcosa di familiare che è stato rimosso. A tal proposito l’arte risulta essere per Freud un’altra forma di terapia.
4. Religione. Per Freud le “rappresentazioni religiose” sono “appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell’umanità” e corrispondono al bisogno infantile di sentirsi protetti nella propria vita.
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