L'IDEALISMO: SHELLING
Il secondo filosofo idealista è Schelling che succederà Fichte in quanto egli sarà costretto ad abbandonare la cattedra poiché accusato di eresia.
Il suo scritto più importante è “Sistema dell’idealismo trascendentale”
La filosofia di Shelling viene detta "idealismo estetico" per la sua esistenza pratica nell'arte e teorica nella filosofia. Secondo Schelling tutto è assoluto e c'è la suddivisione infatti in "fase conscia" e "fase inconscia" che sono rispettivamente "io" e "non io" oppure "spirito" e "natura". Shelling è il tipico esponente romantico, ripone tutto in natura religione e arte. Rispetto a Fichte , considera l'assoluto il principio creatore, l'unità tra spirito e natura. La sua filosofia è la scienza dell'assoluto.
Possibili due direzioni: si può partire dallo spirito, per arrivare alla natura che ci porta a pensare che anche si è la forma più evoluta della natura; ma si può partire anche dall'idea dell'essere la forma più evoluta della natura, per arrivare a concetto di natura che ci conduce al concetto di spirito. Secondo lui quindi in entrambi i casi, si otterrebbe la medesima conclusione.
Sono presenti tre epoche che chiariscono lo sviluppo della natura:
- prima epoca: si parte della sensazione iniziale fino all’intuizione produttiva. La sensazione è il momento in cui l’Io non è consapevole di essere all’origine della natura e il sentito viene percepito come oggetto indipendente che agisce su di lui. L’intuizione produttiva è sempre inconscia ed è quando l’Io si trova di fronte all’oggetto e lo sente come reale.
- seconda epoca: dall’intuizione produttiva alla riflessione. Si realizza con la separazione del soggetto dall’oggetto cioè attraverso la nascita dell’organismo.
- terza epoca: dalla riflessione iniziale fino all’atto di volere. L’Io prende coscienza dei concetti a mediante un processo di astrazione dei concetti dalle cose.
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