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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

MARX

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Marx nasce a Treviri in Prussia nel 1818. Nel periodo della sua formazione si allontanò da Hegel, criticato per la sua visione astratta e anche da Feuerbach, riconoscendogli il merito di aver portato la filosofia su un posto concreto. Egli si allontanò anche dal socialismo francese, a cui da una posizione utopistica e borghese.  Analizzò anche il fenomeno della religione. Secondo Marx, quello che affermò Feurbach sulla religione risulta insufficiente, dato che non riesce a spiegare del tutto l'origine della religione. Secondo Marx invece, gli uomini portano il proprio essere in Dio perché stanno male nella realtà in cui vivono. Nella religione, infatti vi è il bisogno di consolazione degli essere umani che soffrono nella vita sociale. L'uomo quindi si rifugia nella fede per il semplice fatto che in essa vede una condizione artificiale per poter sopportare la propria condizione materiale. Parlando della alienazione, Marx afferma che essa non è un fenomeno spirituale, ma un fatto

FEUERBACH

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Il filosofo tedesco Fuerbach (1804-1872) ha espresso il suo pensiero principalmente in due opere " L’essenza del cristianesimo"  del 1841 e " L’essenza della religione"  del 1845 e ha inizio dalla  critica alla filosofia di Hegel  e dall’analisi  critica della religione .  Feuerbach afferma infatti la filosofia di Hegel come una “teologia mascherata” in quanto pretende di ridurre il finito, l’uomo, a mero attributo dell’Infinito, l’Assoluto, Dio. L’uomo è quindi dedotto dal principio primo che è Dio. La filosofia, invece deve per Feuerbach partire dal finito e dal reale, concentrandosi sull’uomo per capire che cosa sia l’uomo: l’uomo è quindi oggetto e fine della ricerca e ciò rende la filosofia di Feuerbach una sorta di umanismo. Per capire che cosa sia l’uomo per Feuerbach è necessario analizzare la religione: in essa l’uomo riversa le sue aspirazioni all’Infinito e in essa è contenuta l’essenza stessa dell’uomo.  Feuerbach utilizza il termine alienazione per indi

SCHOPENHAUER

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Schopenhauer è nato a Danzica nel 1788, nato in una famiglia benestante. Il  suicidio del padre e il turbolento e contraddittorio rapporto con la figura materna segnarono profondamente il pensiero di Schopenhauer , ben sintetizzato nella sua opera più famosa " Il mondo come volontà e rappresentazione". Sul  pensiero di Schopenhauer  agirono fortemente le influenze:  di Platone e la sua teoria delle idee;  del Romanticismo;  della  filosofia orientale  (in particolare quella indiana buddista) e  del criticismo di Kant .   La distinzione  kantiana tra fenomeno (la cosa come ci appare) e noumeno (la cosa in sé) ha costituito  il punto di partenza del   pensiero di Schopenhauer . Quest’ultimo pensa infatti di aver capito qual è la via d’accesso per il noumeno, cioè la realtà che si “nasconde” dietro l’inganno, l’illusione e la parvenza del fenomeno. Solo il filosofo capace di interrogarsi sulla sua esistenza e sull’essenza della sua vita, secondo  Schopenhauer , può riuscire a sq